IL NANO RAPITO, recensione di Rita Annechino
Dalla Rassegna Giallo Festival 2019, Titolo: Il nano rapito, Autore: Lorena Lusetti
“La macchina fotografica è rimasta per terra, sulle foglie, rotolando fino quasi alla riva del lago, indifferente alla fine violenta della vita della sua proprietaria: Negli ultimi scatti solo il cielo.”
Questo è il primo volume della nuova collana “I Gialli Damster”, presentata alla due giorni bolognese di Giallo Festival 2019 il 16/17 Novembre, ed è quindi giusto che sia il primo libro del bottino della rassegna ad essere letto e commentato, ma non è la prima avventura di Stella Spada...
Quanto mi è mancata! La donna dalle mille sorprese: la madre incompresa, la (ex) moglie desiderata, l’investigatrice stramba dai metodi poco ortodossi, la vendicatrice dei più deboli.
Insomma Lei, nella sua forma più smagliante anzi...meno! Lei, decisa a cambiare, ad essere una persona migliore, che tiene a debita distanza la sua famiglia per difenderli da tutto il sudicio che la circonda.
Lei che decide di rinnovare lo studio con mobili nuovi e muri ripitturati. Lei che si sceglie un assistente pronto ad aiutarla nel marasma che caratterizza le sue giornate. Lei, che si fa coccolare dall’Alda e si occupa di Filippo che ama sbavare sui documenti e lasciare peli sul divano. Lei, che ha bisogno di incarichi facilmente retribuibili per rientrare dalle spese della ristrutturazione. Lei, che non si muove da Via dell’Inferno, che fa colazione da Benito e non crede ai Tarocchi di Raimondo.
Lei, che si ritrova, senza nemmeno accorgersene, ad andare sul lago di Suviana a ben un’ora di distanza dal suo quartier generale, circondata da nani di pietra, bambini poco innocenti, in riva ad un lago che ispira pensieri suicidi a dirimere le questioni spinose di una famiglia di parenti serpenti…
Ho detto troppo? Si capisce poco? Se c’è di mezzo Lei è così!
Bentornata Stella e benvenuto tra noi Giacomo. Ti conosciamo da poche pagine ma già piaci molto,sappilo!
A me non resta che consigliavi questo libro e augurarvi Buona Lettura
RITA ANNECHINO