Mercoledì, 07 Gennaio 2015
Il Resto del Carlino

"Lorena ha una Stella che illumina la Bologna dei misteri" di Camilla Ghedini

di Camilla Ghedini. Bologna le piace in tutti i colori, anche se i suoi preferiti sono il noir e il giallo, che a suo avviso danno maggior risalto a quell’atmosfera cupa di nebbie, viottoli e canali sotterranei  che caratterizzano la città felsinea. La stessa in cui lei ambienta i suoi romanzi, dove protagonista è il crimine. Sguardo tranquillo e rassicurante, Lorena Lusetti usa la penna per fare scorrere il terrore nelle vene del lettore. Cinque pubblicazioni, di cui una trilogia dedicata all’investigatrice privata Stella Spada, vari contributi in antologie di genere e ora all’opera con un nuovo romanzo di cui, per scaramanzia, nulla vuole rivelare. Senza per questo tralasciare, accanto, le avventure di Stella, il cui ultimo titolo dedicato,  Grigio come il sangue (Damster Edizioni), la Lusetti continua a presentare tra librerie e radio. Lusetti, perché una donna? E soprattutto, non una poliziotta ma addirittura un’investigatrice privata? Perché il noir, di norma, è appannaggio maschile, con figure come commissari, procuratori etc. Io invece ho voluto inserire un personaggio femminile, più articolato. Misterioso, senza esagerare. Che il lettore percepisse vicino, ma con quella distanza che non porta mai a una confidenza assoluta e lascia aperta la strada alla suggestione. Di lei si sa l’essenziale: ha poco più di 40 anni, un figlio, ha perso il lavoro ordinario di segretaria e ha dovuto rimettersi in gioco, reinventandosi. L’investigatore è un lavoro da uomini, o almeno da svolgere con uomini… Stella non nasce con questa vocazione, si trasforma per necessità. Rimane una figura al confine, duplice. Con una doppia anima, quella domestica e quella professionale. In famiglia è Stella e al lavoro è Spada? Sì, la stella produce luce, indispensabile per risolvere i casi più difficili. La spada è l’oggetto che scatena la paura.  Sono sempre di più, a Bologna, i giallisti di successo. Secondo lei perché? Perché è una città che si presta, per architettura, tessuto urbano, per fatti di cronaca da cui io stessa attingo con l’aggiunta di una buona dose di fantasia. E poi per chi l’ama è un modo per omaggiarla. Il prossimo caso di Stella Spada sarà tuttavia ambientato nel comacchiese, dove c’è tanta nebbia, molta di più che a Bologna.


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