Mercoledì, 20 Luglio 2022
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Stella Spada, la detective al ragù. Di Fabio Massimo

Stella Spada, la detective al ragù. Di Fabio Massimo

“Nemmeno le ossa” – di Lorena Lusetti

Dal blog: amantideilibri.it

20 Lug, 2022

 

Ritorna in copertina la giallista bolognese Lorena Lusetti e con lei si affaccia nelle librerie reali e virtuali la detective al ragù Stella Spada. L’ottavo titolo della serie ambientata sotto le Due Torri, “Nemmeno le ossa. La nuova indagine di Stella Spada”, è apparso nei Gialli Damster a marzo 2021 (245 pagine, 15 euro).

Diamo spazio all’ottava indagine dell’investigatrice Stella Spada, in tandem con l’attivo e non stipendiato stagista Giacomo Puccini, nell’agenzia nel centro di Bologna, via dell’Inferno, nel Ghetto ebraico.

La detective al ragù

A partire nel 2012 da “L’ombra della Stella”, la consorella delle modenesi Edizioni del Loggione ha pubblicato tutte le avventure dell’ex segretaria riciclata investigatrice privata. Il giallo più recente, “Il mistero dei dodici portici”, sempre Damster, è uscito nel 2021, in occasione della candidatura dei portici di Bologna a patrimonio Unesco dell’umanità. Un mistery leggero quello, con un tono generale spiritoso e certamente una trama meno noir-militante di quelle abituali per la scrittrice felsinea.

Prima di Stella c’è stata Rosa

Lorella perdonerà la licenza d’avere definito la sua Stella un detective al ragù, ma in qualche modo si dovrà pure distinguerla dei colleghi del panorama thriller. Non solo sono poco femminili (e materni, come sa essere a volte lei), anche per niente bolognesi.

Lusetti aveva fatto le prove generali con Rosa Moretti, protagonista prima del 2010 di alcuni dei suoi tanti libri e racconti noir, genere prediletto e quasi esclusivo, con la sola eccezione del drammatico ritratto di donna “Pensieri e parole” (2015). Rosa è commercialista investigatrice, Stella una ex factotum d’ufficio che si è ritrovata senza occupazione e si è data al lavoro da segugio su commissione, spinta da uno spiccato senso della giustizia. È anche motivata dalla volontà di fare chiarezza su quanto è oscuro o volutamente travisato. È un obiettivo che definisce il suo identikit, riassunto nel nome: Stella, astro che fa luce; Spada, che si abbatte sui reprobi. Nomen omen.

Una scrittrice che ha stoffa

Non bastasse il successo dei suoi thriller, la stoffa della Lusetti scrittrice si manifesta prepotente nelle tre paginette iniziali di “Nemmeno le ossa”. Sono quelle in quali sbriga al meglio la mai agevole incombenza di ripresentare i protagonisti, i caratteri e le puntate precedenti di una serie narrativa.

“Agenzia investigativa Spada” si legge sulla targa d’ottone lucidata con cura dall’amica Alda sulla facciata dell’antico palazzo che ospita lo studio nel ghetto ebraico. È nel centro di Bologna “che più non si potrebbe”, in via dell’Inferno, all’ombra della Garisenda e degli Asinelli. La titolare funge da detective scelto, investigatrice in incognito, fotografa di soppiatto ed unica dipendente. Ci sarebbe anche Giacomo, ma il giovane stagista non conta, visto che non riceve nessun compenso per la sua collaborazione entusiasta e volontaria.

Nel microcosmo di Stella rientrano anche l’eccentrica Alda, anziana che vive nello stesso stabile con l’ingombrante sanbernardo Filippo, l’ex marito Piero, in ottimi rapporti ma caratterialmente incompatibile e il loro figlio Simone, matricola al Dams che abita col babbo.

Trama di Nemmeno le ossa

Al momento, la nostra è disagiata da una doppia frattura a una gamba e dalla relativa ingessatura dall’inguine alle dita del piede. Una dannata caduta in bicicletta, accidenti a quel catorcio!

Questo genera dinamiche nuove nel racconto, perché la Spada lamenta enormi difficoltà negli spostamenti, in aggiunta al senso di frustrazione e all’impegno di portare comunque avanti l’Agenzia. Si pensi solo alla barriera delle scale per raggiungere lo studio. Nessuno nota i gradini se non quando non riesce più a scavalcarli.

Per fortuna, c’è Giacomo. Bello, simpatico, sempre positivo, il Puccini ha ventinove anni. Di sera lavora in una radio locale, di giorno è una grande risorsa per l’Agenzia, senza retribuzione e prospettiva di assunzione a fine stage da una Spada in bolletta. Ma questo lo ignora e tanto più in costanza di “gesso” è una colonna per Stella, invalida e furiosa.

Alcuni casi da seguire

Scorrono insieme la corrispondenza, ordinata in sequenza dal ragazzo secondo i parametri fissati da lei: vicinanza alla sede, semplicità, parcella facile. La colpisce la seconda mail. Mittente un cinquantanovenne di Zola Predosa: la moglie è sparita da dieci anni, lasciando la bambina di otto col padre. Il numero di cellulare era risultato subito inesistente. Non si è saputo più niente di lei.

Altro che facile: impossibile! La donna potrebbe essere dovunque e da nessuna parte. No, facile proprio perché impossibile, ribatte Giacomo. Il ragazzo spiega perchè: si tratta solo di fingere di investigare, di produrre foto, relazioni, allegare scontrini e intascare la parcella senza fatica, da un committente che sembra benestante.

Stella è indignata dal cinismo dello stagista. Ha creato un mostro, pensa, ma non potrà mai essere peggio di lei. Chiede a Giacomo di fissare un appuntamento con l’uomo.

Recensione

Il giovane si riscatta sottoponendole un terzo caso senza una vera prospettiva di compenso, pura cavalleria medievale in soccorso di una pulzella. Una liceale promette tutti i suoi risparmi e regali di compleanno in cambio dell’aiuto per fermare l’ex fidanzato e non far sapere niente ai genitori. Il bullo ha messo in rete alcune foto che stanno facendo del male alla ragazza. Minaccia di buttarsi a basso, se non la spalleggiano.

È chiaro che il caso principale è quello della mamma-moglie sparita. Già ci attizza e appassionerà anche i lettori. Anni prima, ha creato scalpore, scatenato colpevolisti e innocentisti. Il marito di Barbara, condannato in primo grado, è stato poi assolto. Ora vuole sapere, andare a fondo, a costo di riaprire vecchie ferite e risollevare clamori.

Tra le altre indagini c’è la ricerca di un oggetto misterioso, sollecitata dall’anziana Lelia. Un caso in cui protagonista è anche la magnifica Bologna, con la sua storia millenaria. Come sempre, nei gialli di Lorena Lusetti. Consigliato per la straordinaria leggibilità.

Fabio Massimo


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