Mercoledì, 06 Dicembre 2023
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Ritorna Stella Spada con le sue investigazioni e i misteri di Bologna

Ritorna Stella Spada con le sue investigazioni e i misteri di Bologna

Un morto di troppo

di Lorena Lusetti

In questa sua nona indagine l'investigatrice privata Stella Spada viene convocata da un anziano e ricco signore molto malato che le chiede di prendere informazioni sul nipote adolescente. È il suo unico discendente, per lui è quindi molto importante tenere sotto controllo il futuro erede delle sue ingenti sostanze. Intanto a Bologna un serial killer miete vittime tra i ragazzi trapassandoli con una spada, percorrendo la città di notte nascosto sotto un saio da monaco. Gli inquirenti non hanno trovato nessuna pista investigativa interessante e il commissario Daviddi chiede aiuto, ufficiosamente, a Stella Spada. Sullo sfondo Bologna e uno dei suoi misteri più strani e controversi: un lungo tunnel di costruzione etrusca.

La recensione di Effe Elle

Ritorna Stella Spada con le sue investigazioni e i misteri di Bologna

Una spada per Stella Spada, anzi, contro. Uno strumento di morte lungo, sottile, che miete giovani vite a Bologna, nel nono e ben accetto episodio delle indagini dell'investigatrice bolognese partorita dalla fertile immaginazione della scrittrice felsinea. Sempre stilisticamente educata e giallisticamente parlando più ispirata che mai, Lorena Lusetti regala l'ennesimo atteso caso investigativo, in un thriller intenso, degno del pantone di fondo delle copertine caratteristiche dei gialli Damster. È in linea anche con gli standard narrativi elevati della bella collana leader del marchio editoriale legato alle Edizioni del Loggione di Modena.
Scrivere è la mia vita”, sostiene Lorena. “Scrivo sempre, di tutto, dal romanzo al racconto”. Sono di vario genere, ma i preferiti sono il giallo e il noir, la sua passione. E le piace ambientare le storie a Bologna, la sua città.
Ha creato un’investigatrice privata e l’ha chiamata Stella Spada, protagonista di nove romanzi ambientati sotto le Torri e dintorni. “Mi chiamo Stella Spada e cerco di gestire l'omonima agenzia investigativa”, in Via dell'Inferno, nel Ghetto ebraico, nel cuore antico di Bologna. Lo fa con un discreto successo, tutto da sola, self made woman. Ultimamente ha sentito l'esigenza di prendere uno stagista come aiuto. Giacomo è valido, ma fin troppo giovane, la fa sentire inadeguata ai tempi attuali, ma pensa che finché potrà tenerlo senza retribuzione se lo farà andare bene (e va bene, del resto).
Un altro personaggio fisso è Alda, l’anziana vicina che provvede alle pulizie nello studio, prepara da mangiare, si prende cura di lei. Soprattutto è un'amica, forse l’unica. Stella, separata e con un figlio affidato all’ex marito, è solita macerarsi nell'autocompatimento, ma quando si mette in azione supera tutte le turbe psicoanalitiche e le tristezze esistenziali.
La nuova avventura della Spada segue le imprese perverse di un assassino che la stampa ha battezzato Highlander. Sui giornali parlano di un altro cadavere, un ragazzo riverso sul volante della sua auto, attinto da una lama al fianco e morto dissanguato. In sei mesi, in tre sono stati infilzati con una spada a Bologna, tutti giovani, due maschi e una femmina. Pare che tra loro non si conoscessero, la Polizia non è ancora riuscita a trovare il filo che li unisce e nemmeno uno straccio di sospettato.
Lorena ama inserire nei suoi polizieschi qualcosa di reale della storia di Bologna, nota e meno nota, questa volta tocca ad una leggenda che si lega all’antica presenza etrusca: Felsina era la capitale dell'Etruria padana.
Si dice che sotto il ghetto, tutte le case abbiano un passaggio per scendere nelle viscere di Bologna. Il centro di Bologna sorgerebbe sopra una rete di canali e canalette. Una città sotto la città. Ma se alcuni sono percorribili e il loro tracciato è noto, come l’Aposa, altri passaggi sarebbero invece sconosciuti, molto più remoti e noti solo agli iniziati, gli adepti delle sette segrete che negli anni si sono tramandati le informazioni. I passaggi di cui parla Lusetti risalirebbero alla Felsina costruita dagli Etruschi e porterebbero alla Certosa, il grande cimitero della città, dove sono state rinvenute infatti antiche sepolture etrusche.


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